Dal messaggio di fine anno agli italiani del presidente Sandro Pertini (1978)
- di Redazione
- 19 dic 2016
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Lo ripeto qui a voi, italiani e italiane, quello che ebbi a dire innanzi al Parlamento quando fui insediato come presidente della Repubblica: “Si svuotino gli arsenali di guerra sorgente di morte, si colmino i granai sorgente di vita per milioni di creature umane che stanno lottando contro la fame”.
Dico questo con accento accorato, perché penso soprattutto alle nuove generazioni, ai giovani. E a loro mi rivolgo. Io credo nella nostra gioventù anche se vi è una frangia di giovani smarriti. La stragrande maggioranza della gioventù, a mio avviso, è moralmente sana.
I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.
È con questo animo, quindi, giovani, che mi rivolgo a voi. Ascoltatemi, vi prego: non armate la vostra mano. Armate il vostro animo. Non armate la vostra mano, giovani, non ricorrete alla violenza, perché la violenza fa risorgere dal fondo dell’animo dell’uomo gli istinti primordiali, fa prevalere la bestia sull’uomo ed anche quando si usa in stato di legittima difesa essa lascia sempre l’amaro in bocca.
No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente, purché la vostra scelta presupponga il principio di libertà, se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vita scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande nobile idea.
Ecco, italiani e italiane, con quale animo io mi sono presentato a voi, umilmente, senza alcuna stolta arroganza di potere. Mi sono presentato a voi con molte preoccupazioni, ma anche con la fede nel popolo italiano.
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